
Data oramai per scontata e improcrastinabile la componente della sostenibilità ambientale, la riflessione che ne consegue si concentra su quali siano le molte componenti che contribuiscono a indirizzare corrette trasformazioni dello spazio. L’approccio non può essere che complesso e attento alle necessità materiali e immateriali umane, poiché proprio la qualità dello spazio delle nostre città – delle connessioni, delle aree verdi – favorisce o nega condizioni di vita, include o esclude, garantisce o meno opportunità e giustizia, concentra o redistribuisce, connette o crea separazioni.
Con i suoi interventi la nostra professione può, quindi, contribuire a progettare o ri-progettare le fondamenta di una società. Intervenire, di conseguenza, presuppone una enorme responsabilità: servono una grande conoscenza multidisciplinare, una “progettazione rigenerativa” e partecipativa e leggi adeguate.
Durante la Festa dell’Architetto, il 31 ottobre a Ca’ Giustinian, sede della Biennale di Venezia, avremo la grande opportunità di raccogliere alcune delle più importanti esperienze trasformative contemporanee e di identificare gli approcci che sono stati utilizzati per realizzarle.
Affronteremo il tema del processo di restituzione dello spazio urbano ai cittadini, attraverso una delle più significative trasformazioni urbane: le superillas di Barcellona. Salvator Rueda, l’ecologo urbano, che ha rivoluzionato la capitale della Catalogna illustrerà una esperienza che tutta l’Europa ha preso ad esempio.
Ascolteremo dalle parole di uno dei più grandi architetti europei, Dominique Perrault, quanto spazio e connessioni siano determinanti per la creazione di comunità.
Questi argomenti sono il fil rouge della Festa dell’Architetto 2025 che, come tradizione, ha come momento centrale l’assegnazione dei Premi “Architetto italiano” e “Giovane Talento dell’Architettura italiana” dedicati proprio alle trasformazioni delle città e dei territori, connesse ad interventi di rigenerazione.
A proclamare i vincitori dell’edizione 2025 dei Premi sarà una Giuria, alla quale partecipo in rappresentanza del CNAPPC, presieduta da Tatiana Bilbao, l’architetta messicana selezionata per la sua grande esperienza nei processi partecipativi e nell’housing sociale.
Michele Rossi (Park associati) – che insieme a Filippo Pagliani ha ottenuto nel 2024 il riconoscimento di “Architetto italiano” – Emanuele Scaramellini, vincitore del “Giovane Talento” 2024, Roberto Beraldo, Presidente dell’Ordine degli Architetti PPC della Provincia di Venezia e Regina Freimueller Sollingen che ha contribuito alla trasformazione di Aspern a partire dalla visione di genere, sono gli altri componenti della Giuria.
Quella del prossimo 31 ottobre sarà una giornata ricca di spunti di riflessione che alimenterà il dibattito sulla necessità che anche il nostro Paese si doti di una Legge per l’Architettura e di politiche per valorizzarla.
La Festa dell’Architetto è aperta a tutti gli Architetti che si iscriveranno secondo le modalità che presto verranno fornite dal CNAPPC.